CUCINE DEL MONDO: PAESE CHE VAI, SAPORI CHE TROVI

CUCINE DEL MONDO: PAESE CHE VAI, SAPORI CHE TROVI

Cucine del mondo

Paese che vai, sapori che trovi, verrebbe da dire, data la grande varietà di cucine e tendenze gastronomiche che, un po’ per curiosità, un po’ per merito della globalizzazione, ci ritroviamo ad assaggiare in ogni piazza e in ogni angolo delle nostre città.

Ma siamo sicuri che i sapori siano quelli originali? Talvolta le ricette vengono adattate ai gusti locali, in modo da venire incontro alle esigenze dei clienti e garantirsi un successo economico, alla faccia della salvaguarda dei sapori originali: così una pizza americana diventa una base per ogni tipo di contorno, fino a sembrare la miniatura di una montagna, il sushi italiano diventa una variante del risotto alla pescatora ed il caffé all’estero meglio non parlarne.

Per una coscienza oggettiva dei sapori originali della cucina indiana, giapponese, cinese, marocchina, klingoniana e chi più ne ha più ne metta, non c’è soluzione che tenga: l’unica cosa da fare è andare fin dove ci conducono le nostre papille gustative, giungere al luogo che diede i natali alla pietanza che ci accingiamo a consumare ed apprezzarne le sfumature che potrebbero essere piuttosto distanti da quelle che siamo abituati ad assaporare presso i sedicenti ristoranti etnici.

In lungo e in largo per il mondo, è possibile tracciare una mappa culinografica, fatta di aromi, sensazioni e profumi.

Si parte alla volta delle pietanze più buone al mondo!
Messico:


in questo ipotetico viaggio, da sinistra verso destra, partiamo dagli aromi piccanti di unacucina che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Vi aspettate fagioli, mais e salse piccanti? Bene, sarete accontentati, ma attenzione a non sottovalutarla, perché la cucina messicana è ben più variegata. Un esempio? Il Ceviche, un piatto a base di dentice, vongole e pomodori, preparati con cipolle, peperoncini, limone e servito con insalata e tacos. Una vera e propria delizia.

Francia:


la nouvelle cousine è, talvolta, così “nouvelle” all’estero, che gli stessi francesi neresterebbero stupiti! Trattandosi di una cucina dai sapori ricercati ed al contempo semplici, è buona regola assaggiarne i frutti la dove è stata concepita, in modo da carpirne la vera essenza. Assaggiate un ottimo Flan de Baudroie in terra transalpina e resterete stupiti dal trionfo di sapori originali e ben accostati. La suddetta ricetta fa uso di rane pescatori, pomodori e uova, il tutto, innaffiato da olio d’oliva francese, s’intende.

Marocco:

un po’ più giù nel planisferio e ci troviamo in Marocco, nel cuore del Maghreb, patriadellespezie più disparate: dalla cannella allo zafferano, passando per cumino e coriandolo, tutto assume un profumo esotico.Un viaggio in Marocco implica l’assaggio di una delle pietanze nazionali più famose al mondo: il Tajine, che vanta differente ricette, una delle quali mescola sapientemente sapori contrastanti: pollo, limone, cipolle e mandorle. Sedetevi a tavola e buon appetito.

Vietnam:


sempre più in direzione dell’oriente, sempre più esotico. Il prossimo piatto? Il Pho! No, non si tratta del fiume piemontese, bensì di una zuppa a base di carne di manzo, sapientemente aromatizzata con zenzero, anice, chiodi di garofano e servito con foglie di coriandolo e spaghetti di riso. A tutto ciò si aggiunge un po’ di lime, basilico tailandese e germogli di soia non c’è da aggiungere altro: eccellente.

Giappone:

finalmente giunti in Estremo Oriente! La cucina giapponese non ha bisogno dipresentazioni: il sushi è tra i piatti più “globalizzati” al mondo, ragion per cui, nessuno ne conosce il vero sapore! Sembra un paradosso, eppure è così, data la tendenza dei “ristoranti giapponesi” ad adattare il sapore originale ai gusti locali. Se avete la fortuna di visitare il paese del Sol Levante, evitate le zone commerciali, preferite a questi ultimi i quartieri residenziali e scegliete il vostro sushi bar, regalandovi un’esperienza autoctona.