STAGIONE TURISTICA 2010 ECCO IL BILANCIO

STAGIONE TURISTICA 2010 ECCO IL BILANCIO

Turismo

Il bilancio della stagione turistica 2010 è in chiaroscuro. L'estate non ha premiato le aspettative di tour operator e agenzie di viaggio, ma il calo delle vendite e del fatturato ha avuto un andamento leggermente meno preoccupante che in passato. I segnali più positivi arrivano da alcuni comparti come il crocieristico e quello dei viaggi a lungo raggio, che registrano performance incoraggianti e già raccolgono prenotazioni per il secondo semestre dell'anno.

A scattare la fotografia del mercato turistico è lo studio presentato a Bergamo da Gfk Retail and Technology Italia, società di ricerche tra le più importanti al mondo, nella giornata di chiusura di No Frills, il salone dedicato al business del turismo. Secondo l'indagine, basata sui dati forniti dalle agenzie di viaggio italiane, i turisti in partenza sono stati 2,7 milioni (l'8% in meno rispetto al 2009) e il fatturato complessivo del settore, 2,8 miliardi di euro, è sceso di sette punti percentuali rispetto all'anno scorso. La nota (parzialmente) lieta è che nel 2009 la riduzione dei passeggeri era stata più grave (-12%), così come quella del fatturato (-11%). 

 
CROCIERE E CORTO RAGGIO, ECCO I COMPARTI CHE TENGONO 

Se nel complesso la situazione non è rosea, lo stesso non si può dire per i due segmenti che hanno tenuto in piedi il mercato: il comparto crocieristico, che ha messo a disposizione 27mila posti aggiuntivi e 11 navi in più, e quello delle vacanze verso le mete extraeuropee, soprattutto quelle destinate alla clientela di fascia alta. Non a caso, i migliori trend di incremento si osservano neiviaggi verso gli Stati Uniti, seguiti dalle crociere di sette giorni nel Mediterraneo e da quelle di oltre una settimana nei mari del Nord. «Sulle vendite di quest'estate – annuncia Leonardo Massa, country manager di Msc Crociere - abbiamo registrato una crescita del 30% e le proiezioni sono ottime anche riguardo alle prenotazioni nel Mediterraneo per l'inverno». Sulla stessa linea d'onda anche Andrea Tavella, direttore marketing Italia di Costa Crociere: «La nostra stagione estiva è stata molto positiva soprattutto per le crociere nel Nord Europa. Abbiamo avuto 1,8 milioni di ospiti nel 2009 e la previsione è di raggiungere quota 2,1 milioni nel 2010, il 17% in più». 

CRISI ECONOMICA, SI PUNTA SU LAST MINUTE E ADVANCE BOOKING PER RISPARMIARE 

Un miglioramento in alcuni settori quindi c'è stato ma non fa passare in secondo piano la questione più evidente: molti italiani hanno preferito restare a casa anziché partire. Uno dei fattori che più influiscono su questa scelta, come sostiene anche Luca Caraffini, ad del network di agenzie Service Team, è la crisi economica: «La responsabilità di questa contrazione nelle vendite non è dovuta solo al ritardo di innovazione di alcuni operatori. È tutta l'economia italiana a essere in crisi». 

Una conferma del ruolo della congiuntura economica giunge anche dai dati relativi ai prezzi delle vacanze. Alcuni su tutti: il prezzo medio è cresciuto del 2%, i viaggi che vedono l'aumento di vendite più sostanzioso (+9%) sono quelli al di sopra dei 2000 euro e sono solo 17 su cento sul totale i pacchetti turistici con un costo inferiore a 500 euro venduti nel 2010, ovvero i più adatti ai consumatori con una minore capacità di spesa. «Questi risultati - commenta Roberto Corbella, presidente di Astoi (Associazione tour operator italiani) – non stupiscono. Le fasce più colpite sono quelle medio-basse». 

La ricerca fornisce indicazioni anche su come i viaggiatori italiani preferiscono prenotare le proprie vacanze. L'advance booking, la prenotazione anticipata, è andato abbastanza bene: il 34% delle partenze in agosto (contro il 32% del 2009) sono state infatti prenotate entro il mese di maggio. Il problema sono i mesi tra tra maggio e agosto, quando le prenotazioni calano. Per approfittare degli sconti, i turisti preferiscono puntare piuttosto sul last minute. A luglio, per esempio, lo hanno scelto 28 italiani su cento, con un risparmio dell'11% sul costo totale del pacchetto. Secondo gli operatori, però, è una tipologia di vendita che andrebbe perfezionata: « L'offerta va rivista – ammette Marco Cisini, dg di Hotelplan Italia –. Per reagire alla frenata delle prenotazioni avvenuta dopo maggio, abbiamo dovuto quasi equiparare i vantaggi del last minute a quelli dell'advance booking». 

Buone notizie riguardo alle prenotazioni per partenze future. In linea con la tendenza del 2009, i passeggeri che hanno prenotato fino ad agosto per settembre sono il 68%. «In questo caso, per quanto emerge dalla ricerca, gli italiani hanno raccolto l'invito a prenotare prima le vacanze di fine stagione», dichiara Daniela Mastropasqua, account manager di Gfk Italia. 

TURISTI FAI-DA-WEB 

Per tastare il polso al turismo italiano, almeno sul fronte delle partenze, bisogna prendere in considerazione anche i turisti che scelgono il web come luogo privilegiato per raccogliere informazioni e fare acquisti di viaggi. Un'idea la dà un'indagine condotta dal consorzio del commercio elettronico italiano Netcomm, secondo la quale il 92% degli acquirenti online ha fatto vacanze nel 2010 e fra questi l'88%, circa 5 milioni di persone, ha fatto ricorso alla rete per organizzarle. Il 42% dei vacanzieri fai-da-web ha dichiarato inoltre di aver acquistato la propria vacanza completamente online, bypassando tutti gli altri canali di vendita. Un dato ancora più indicativo se si tiene conto che il giro d'affari dell'e-commerce in Italia si aggira sui 6 miliardi di euro e che la metà (il 51%) degli acquisti online in Italia è indirizzata verso biglietti, prenotazioni di alberghi e pacchetti-vacanza. 

«Però, solo un pacchetto su dieci – dice Marco Ficarra, ad del network Blu Holding - viene acquistato online. Abbiamo un team che si occupa di sviluppare l'offerta sul web, ma la sola gestione on line delle pratiche di viaggio richiederebbe costi di investimenti troppo elevati. Si deve fare in modo che l'acquisto si concluda comunque in agenzia, valorizzando così il ruolo professionale degli agenti e permettendo una gestione finanziariamente più sostenibile». 

Il dibattito sull'andamento delle partenze estive non può non misurarsi anche con i numeri relativi aituristi arrivati in Italia: una boccata d'ossigeno per tutti. Secondo l'Enit (Ente nazionale per il turismo), gli arrivi dall'estero nel primo semestre 2010 sono aumentati del 5,3% rispetto al 2009. L'incremento più significativo si è registrato dagli Stati Uniti (+35% durante la stagione estiva) e dal Canada (+17%). Agli stranieri, sembra, il Belpaese piace sempre.